26 aprile 2015

Special Guest a Barcellona - terza parte - "It's been a hard day's night. And I've been folding like a dog."

"It's been a hard day's night. And I've been folding like a dog.
It's been a hard day's night. I should be sleeping like a log."

Sabato 25 aprile alle ore 10, mancano tre giorni e mezzo alla partenza.

A colazione è scatta l'operazione "Doping", non mi vergogno ad ammetterlo, con la complicità di un barattolo di Nutella e di un panino arabo.

Comincio a piegare.

Odio avere un obiettivo di quantità da realizzare, sono una piegatrice lenta, resterei delle ore a rigirarmi questo pezzo di carta fra le dita, per arrotondare, dare forma, rifinire, modificare. Ed invece, una volta finito un modello, devo metterlo giù per dedicarmi a quello successivo della lista. Quando va bene e c'è del wet folding di mezzo, posso tornare a lavorarmelo, ma solo per poco, non ho mica tutta la giornata.

Per gli origami da esporre ho cercato di curare al massimo la scelta della carta.  Quale occasione è migliore di questa per tuffarmi nel mucchio di carta che aspetta da anni di essere trasformata in qualcosa di bello? Qualche mese fa un amico mi ha chiesto: "Ma tu la piegherai mai tutta questa carta?" ed intanto guardava con smarrimento i rotoli di carta ammassati nel cestone di vimini. Non so se la piegherò mai tutta, ma in questi giorni mi sto davvero impegnando a piegarne almeno una buona parte. Apro senza pietà le chiusure adesive dei pacchetti (adoro il profumo della carta buona al mattino), lavoro di squadrette e forbici sui fogli di carta decorata, di carta Stardream, di carta pelle di elefante, scartabello nel cassetto alla ricerca di quel pacchetto residuo di preziosa carta stropicciatina, ribalto casa alla ricerca dell'umile kami, la carta da origami liscia e semplice, bianca da un lato e colorata sull'altro, perché per i modelli 2D serve anche quella e chissà dove l'ho messa.

I modelli complessi richiedono concentrazione, i gesti devono essere misurati ma non ci si può soffermare nemmeno troppo a lungo. Festina lente, affrettati lentamente diceva qualcuno nell'antica Roma. I modelli semplici dovrebbero essere più rilassanti da piegare, invece se in un origami complesso è giustificato trovare qualche grinza o delle imprecisioni, un modello semplice deve essere piegato a regola d'arte, altrimenti sembrerà una porcata. Quindi i modelli semplici richiedono doppia concentrazione.

Nel programma del convegno una parte importante è costituita dalle classi di piegatura. I partecipanti al convegno troveranno un tavolo sul quale saranno elencati i modelli origami che saranno insegnati ed è previsto che ci sia un modello esposto come esempio del soggetto. Se non voglio smontare e rimontare l'esposizione devo prevedere di piegare degli esemplari in pù per i modelli che insegnerò.

Dopo tanta serietà devo lasciare sfogare il mio lato clownesco e quindi scelgo la carta più chiassosa che c'è, carta washi Chyogami, con quadretti, fiorellini e farfalline e carta Tassotti in una fantasia che ricorda delle scaglie. Il fatto è che piegare gli stessi modelli con queste carte non proprio "tecniche" è forse più difficile che piegare quelli destinati all'esposizione. Che ci volete fare, mi diverto così!

Nel turbinio della giornata, riesco anche a cucinare un piatto di farfalle al tonno per pranzo ed un minestrone di verdure per cena, in qualche modo mi prendo cura di me stessa.

E' stata la notte di una dura giornata, ed ho piegato come un cane.
E' stata la notte di una dura giornata, e dovrei già dormire come un ciocco di legno.

23 aprile 2015

Special Guest a Barcellona - seconda parte - La perfezione non è importante.

Fra meno di una settimana sarò a bordo di un aeroplano diretto a Barcellona.
Il tempo corre ed i preparativi fervono.

Oggi il comitato organizzativo del convegno mi ha detto quali modelli sono stati scelti per le quattro classi di piegatura. Ovviamente quello che insegnerò nella classe per gli origamisti esperti non lo avevo ancora piegato per l'esposizione. E' trascorso talmente tanto tempo dall'ultima volta che ci ho messo mano che mi sono dimenticata come si piega.

La sequenza dei passaggi di un modello è qualcosa che si consolida solo con una pratica costante e ripetuta. Nell'ultimo anno e mezzo ho creato molti modelli e questa in sè è una faccenda bellissima, però nella maggior parte di casi li ho piegati troppo poche volte prima di passare alla creazione successiva e quindi non ho consolidato una bella cippa.

Per fortuna le mie mani hanno una memoria migliore di quella del mio cervello.
Il gesto si è risvegliato ed il modello alla fine ha preso forma, mentre annotavo sul quadernino quei due o tre passaggi complicati che mi aiuteranno ad insegnarlo.

Alla fine mi stavo chiedendo se l'esemplare che ho piegato questa sera fosse venuto abbastanza bene per essere messo in mostra. La luce della lampada mi ha mostrato la risposta: sì, questo modello ha qualche grinza e non è perfetto, ma alla fine quello che importa non è la perfezione.

20 aprile 2015

Special Guest a Barcellona - prima parte - I compiti della domenica.

Giovedì sera ho ricevuto l'invito al convegno spagnolo che si terrà dal 30 aprile al 3 maggio a Barcellona. Ho accettato con grande commozione e gioia: è la prima volta in cui un'associazione di origami straniera mi invita a partecipare come ospite speciale ad un convegno.
Fino ad ora ero riuscita a nascondermi proprio bene.

Mi è stato subito chiaro che le due settimane successive non sarebbero state di tutto riposo.
Un'ospite ha delle responsabilità, ci si aspetta, giustamente, che porti dei bei modelli per l'esposizione, possibilmente ben piegati, che fornisca dei diagrammi, che insegni alcuni dei propri lavori e che tenga una lezione su qualche argomento interessante.

E'finalmente arrivata la pena del contrappasso per la mia proverbiale pigrizia.

Da tanto tempo non trascorrevo un'intera domenica a fare i compiti.

La scatola dei modelli origami per l'esposizione si sta lentamente popolando. Alcuni modelli li avevo piegati solo una o due volte prima di oggi ed  erano più che altro forme ed intenzioni che esistevano solo nella mia mente. Ora invece esistono davvero, sono meravigliosi oggetti di carta che possono essere guardati e toccati. Ci ho messo tutta la cura di cui sono capace, lavorandoli con lentezza ed amore.

In quest'ultima ora ho fatto una selezione tra i lavori dell'ultimo anno. Ho avuto cura di scegliere modelli semplici, intermedi e difficili, in modo che tutti i partecipanti, se lo vorranno, abbiano la possibilità di piegare qualcosa con me, non importa se saranno principianti o abilissimi esperti. Ho mandato l'elenco all'organizzazione ed ora sono curiosa di vedere cosa sceglieranno.

L'altro ieri ho impostato l'intervento che terrò una delle sere del convegno. Una lezione di mezz'ora in cui parlerò solo brevemente di chi sono e di come piego. L'argomento di cui tratterò in mod più approfondito sarà invece tutto ciò che si trova alla periferia della nostra percezione, quando siamo a tu per tu con un pezzo di carta.

Ora andrò a dormire, stanca ma profondamente felice.