OUSA Annual Convention 2017 - 07 - The eternal fight against the evil
Bring me my arrows of desire!"
("Jerusalem" William Blake)
("Jerusalem" William Blake)
OUSA Convegno Annuale 2017 - 07 - L'eterna battaglia contro il male
Quando si ha un obiettivo, tutto ciò che ci distoglie dalla strada per raggiungerlo è male.
È una maledizione il lavoro, di cui non si può fare a meno e che richiede una presenza costante ed attenta, almeno per otto ore al giorno.
Sono malvagi le amiche e gli amici, che vorrebbero fare festa alla sera o nel fine settimana, quando ci sarebbe tutto il tempo da dedicare alla carta.
È un nemico il corpo con le sue esigenze di essere nutrito, riscaldato, curato ed allenato.
Sono crudeli i pensieri: "E' solo un altro inutile pezzo di carta piegata", "E comunque non è nemmeno un granché quello che ne esce", "Ma cosa credi di realizzare di tanto artistico?", "Non piegherai mai più niente di nuovo e di esaltante!".
I sentimenti tendono gli agguati, nascosti fra le pieghe, lanciano frecce avvelenate ricoperte di ricordi, lacrime, senso di vuoto.
È un cruccio la lontananza dall'abbraccio di chi ami, devi fare una scelta: o pieghi la carta o fai l'amore.
Ma.
Sono le deviazioni che rendono il percorso interessante e vario.
Il lavoro dà una dignità di autosufficienza, permette di avere quella "stanza tutta per sé" descritta da Virginia Woolf: "La libertà intellettuale dipende dalle cose materiali. La Poesia dipende dalla libertà intellettuale".
Gli amici, oltre a rendere la vita gioiosa, sono degli universi di storie e di esperienze, che da soli non si potrebbero mai nemmeno intuire.
Il corpo, quando è in buona salute può stare seduto per ore al tavolo di piegatura, può offrire delle dita salde e sensibili e può dare degli occhi che sanno vedere, sebbene con il supporto di qualche lente.
I pensieri, che siano affrontati e domati o che si decida di abbandonarsi ad essi, devono essere percorsi ed esplorati fino in fondo come abissi meravigliosi che scrutano in noi così come noi in loro.
La comprensione dei sentimenti e delle loro tempeste, ad iniziare dai propri, porta all'empatia con gli altri esseri umani: un origami che porti in sé una traccia del sentimento che l'ha generato, può toccare il cuore delle persone.
Il calore dell'abbraccio non scompare per la lontananza, la traccia resta sopra e sotto la pelle, sulla superficie e fra le pieghe della carta.
In un percorso artistico non si può pensare di essere solo una freccia puntata verso il bersaglio, c'è così tanto tempo da perdere e così tanta anima guadagnare.
"Portatemi il mio arco d’oro ardente!
Portatemi le mie frecce del desiderio!"
("Jerusalem" William Blake)
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